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A SCUOLA DI FOTOGIORNALISMO

IVO SAGLIETTI

Domenica 9 febbraio 2014 alle ore 16:00 presso Il Museo PAS Grande Miniera di Serbariu è stata inaugurata alla presenza dell’autore la mostra fotografica “HAITI-TOUT MOUN SE MOUN” (ogni uomo è un uomo) del fotografo Ivo Saglietti. L’autore ha accompagnato i presenti lungo il percorso dell’allestimento fotografico e ha raccontato la sua idea di fotografia e giornalismo proiettando alcuni dei suoi lavori di reportage. Il racconto fotografico di Saglietti su Haiti restituisci la drammaticità della storia con un bianconero intenso. Dice Saglietti del suo lavoro:  <<Le fotografie sono state scattate tra il 1990 e il 1993, tra Haiti e Repubblica Dominicana, dove moltissimi Haitiani emigrano per lavorare come braceros nella piantagioni di canna da zucchero. Haiti è sicuramente uno dei luoghi più dolorosi che ho visitato: una povertà senza speranza ed estrema, una oppressione totale da parte della borghesia Creola che si serve della religione,  dei ton-ton macoute e di certa superstizione per controllare ed opprimere senza pietà una popolazione povera e stremata da sempre e per sempre. Ho scattato fin troppe fotografie, spesso inutili, mi sembrava che ogni scatto esprimesse un attimo di solidarietà>>. La mostra  ha chiuso fil 23 marzo 2014, gli allievi della IV C dell’I.I.S. C. Beccaria hanno guidato i visitatori lungo il percorso. Nei tre giorni successivi all’inaugurazione l’autore ha tenuto un laboratorio fotografico sul tema “il racconto per immagini”, al quale hanno partecipato i fotografi locali e gli allievi dell’I.I.S. C. Beccaria di Carbonia.

 

   

     

 

      

 

      

 

FRANCESCO ZIZOLA

La Fabbrica Artigiana di Fotografia, in collaborazione con il Comune di Carbonia e il Centro Italiano della Cultura del Carbone, ha inaugurato giovedì 22 aprile 2014 il secondo appuntamento del ciclo di incontri “A scuola di fotogiornalismo”. Alle 16:00 presso la sala convegni del Museo del Carbone Grande Miniera di Serbariu Francesco Zizola ha presentato il suo lavoro di fotografo giornalista. Laureato in antropologia, tra i più interessanti fotografi italiani, Zizola ha vinto nove World Press Photo e numerosi premi internazionali con i suoi reportage che documentano un mondo segnato da guerre, malattie, violenza e inquinamento. A seguire ha guidato i partecipanti lungo il percorso della mostra fotografica "Born Somewhere" allestita presso la sala docce del Museo del Carbone, 25  scatti in bianco e nero, tratti dal volume Born Somewhere (pubblicato in Francia dall’editore Delpire e in Italia da Fusi Orari). Francesco Zizola ha trascorso gli ultimi anni della sua attività documentando le condizioni dell'infanzia nel mondo, dalla precarietà dei teatri di guerra e di crisi del pianeta alle condizioni di alienante benessere dei paesi ricchi. “Born somewhere”, "nato da qualche parte", racconta le vite dei bambini di 27 paesi. Dice Zizola <<La fotografia per me è stata sempre una passione e anche una necessità; fin dall'adolescenza sono rimasto attratto dalla possibilità di esprimermi attraverso la luce catturata dalla macchina fotografica e dalla camera oscura, questa alchimia capace di tradurre la realtà in visione ha segnato la mia vita come anche il bisogno di dare senso a questo linguaggio utilizzandolo in una prospettiva storica. Mi spinge a fotografare non solo la necessità sempre più urgente in questi giorni di tenere una traccia del vissuto e del reale nella memoria storica, ma anche lo sconforto per il fallimento di uno degli scopi precipui del giornalismo (e quindi anche del fotogiornalismo); quello della testimonianza trasformatrice, capace attraverso le verità scoperte e disvelate, di condizionare il corso degli eventi agendo sulle menti e sulle coscienze dei lettori. Ecco, il fotogiornalismo, a mio parere, potrebbe anelare a questo piccolo ma importante ruolo nelle complesse società contemporanee. La mia ostinazione quindi a "coprire" eventi spesso oscurati dal mercato dei media, trova la maggiore spinta in questa convinzione della necessità della testimonianza che il fotogiornalismo contemporaneo è chiamato ad espletare. Il progetto sulla condizione dell'infanzia nel mondo ha visto la luce proprio per rispondere a questa necessità di racconto, di testimonianza, nella speranza che qualche coscienza possa prendere atto dell'urgenza di una visione diversa, diciamo pure critica , della nostra società e del nostro prossimo futuro. D'altronde i bambini e gli adolescenti protagonisti dei reportage che ho effettuato, ci raccontano non solo delle loro specifiche esistenze, ma ci pongono anche una domanda, una domanda che rimane senza risposta nel libro e nella realtà di tutti i giorni, ma che pesa forse più delle loro singole esistenze, una domanda che urla il bisogno di un presente diverso dall'orrore di cui non si sentono responsabili, ma soprattutto la domanda rivolta agli adulti per un futuro migliore>>. Zizola ha proseguito la sua attività a Carbonia nei tre giorni successivi con un laboratorio fotografico dal tema etica e fotogiornalismo.

 

 

 

GIOVANNI MARROZZINI

La Fabbrica Artigiana di Fotografia, in collaborazione con il Comune di Carbonia e il Centro Italiano della Cultura del Carbone, ha inaugurato venerdì 4 luglio 2014 il terzo appuntamento del ciclo di incontri “A scuola di fotogiornalismo”. Alle 16:00 presso la sala convegni del Museo del Carbone Grande Miniera di Serbariu Giovanni Marrozzini ha presentato il suo lavoro di fotografo giornalista. In mostra il lavoro "GRAN VÍA" sui bambini di strada del Paraguay.

 <<…Entrando in Gran Vía potrai indagare le pieghe di silenzi assordanti, potrai sentirti molestato o anestetizzato dal miasma e dal frastuono, inadeguato a sostenere l’umanità. Potrai inginocchiarti. Potrai morire e rinascere, infinite volte>>. 

L’indagine fotografica di Marrozzini sulla Gran Vía è stata pubblicata con il titolo omonimo dalla Funima Internazional associazione onlus che sostiene il progetto di recupero dell’infanzia di strada Hijos del Sol - Asunción, Paraguay. Hijos del Sol vuole essere un’alternativa concreta alla strada per tanta parte dell’infanzia del Paraguay. Si tratta di un centro di accoglienza per i bambini e gli adolescenti che lavorano e vivono sulla strada. Hijos del Sol offre servizi integrati che riguardano l’alimentazione, l’assistenza medico sanitaria e psicosociale. Il fotografo ha proseguito la sua attività nei tre giorni successivi tenendo un laboratorio fotografico sull'Ardia di Sedilo, corsa a cavallo in onore di San Costantino santo della gente ma non della Chiesa. Marrozzini ha guidato i partecipanti nella ideazione e realizzazione di un progetto fotografico sull'Ardia: individuazione dell'idea, progetto di scrittura, documentazione, realizzazione e editing finale.

 

                 
   

 

                             

 

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